domenica, febbraio 26, 2006

Gente strana

Credevo di aver fatto un po' d'esperienza in vita mia e invece ad un tratto mi accorgo che così non è.
Allacci rapporti con una persona che non conosci, esci con lui a prendere un caffè, ti sembra normale anche se un po' timido. Vabbè, mica tutti sono dei vulcani. Ti chiede un altro appuntamento, ti dice ci sentiamo e.....sparisce!
Ricompare dopo 3 settimane, si scusa, ti spiega e sembra che ci sia una logica nel suo comportamento. Lo incontri di nuovo, sembra felice di vederti. Poi 2 giorni dopo ti manda un SMS proponendoti un finesettimana con un po' più di tempo per potervi conoscere e tu dici OK ci sentiamo venerdì. E sparisce....di nuovo!
Ti manda qualche messaggio, ti dice che è impegnato con i turni sul lavoro e tu dici OK, non ci sono problemi, fatti sentire quando sei libero.
Venerdì ti dice 'sabato e domenica sono libero. Che ne dici di andare al cinema sabato sera?' e per l'ennesima volta dici 'Va bene. Chiamami nel pomeriggio verso le 15 e decidiamo dove vederci'.
E ti arriva un SMS alle 19,30 'sono libero ora' .......e tu 'tanto piacere io no. Ci vediamo domattina?' Risposta 'Si, OK, dimmi dove e quando' e tu ' Facciamo alle 10 in centro.....' e poi aspetti una risposta.
Stamattina alle 8,30 ne mandi un altro '?? Va bene??'. E per risposta, alle 11 ti arriva questo: 'ieri sera ho preso un sonnifero e mi sono svegliato adesso. Ci vediamo?'
Risposta (logica....e stronza): 'Oggi no. Semmai quando sarai sveglio....la prossima volta'
Ma gente normale ne esiste ancora??? Ditemi di si... per favore

martedì, febbraio 21, 2006

Un gelato al cioccolato


Le 18.30. Dai, vai a casa. Lo sai che qui ci stai bene, il lavoro è la tua casa. Ti senti importante, almeno qui, tanto non sei ancora stata capace di costruire niente, tanto vale che tu faccia un po’ di carriera.
E’ venerdì. Domani ti aspettano i soliti lavori di casa, se no tua madre protesta; e poi la devi accompagnare a far la spesa, e poi… Il nulla.
Un libro, il lavoro all’uncinetto, chissà cosa danno in televisione.

Fa caldo, è l’ultima settimana di luglio, e avresti voglia di uscire, almeno stasera, ma dove vai da sola?
Dai fatti coraggio, prendi la borsa, spegni la macchina da scrivere. Passi per l’officina, come fai sempre, saluti i colleghi. Roberto ti guarda, forse si ricorda ancora di quando, come un’imbranata, sei caduta per colpa dei trucioli e dell’olio. E tu ti ricordi ancora di come sei diventata rossa dalla vergogna.
Ti viene incontro, ti saluta e ti augura buon fine settimana!! Anche lui in quanto a mettere il dito nella piaga… Poi ecco, ne arriva un altro e ti dice: “Beata te che te ne vai!! Cosa fai di bello stasera?”
Tu sorridi, peccato che nessuno abbia capito niente di te…. E rispondi come se niente fosse:
“Con questo caldo, avrei proprio voglia di andare a prendere un gelato in riviera, ma sono da sola, mia sorella non c’è, quindi, me ne starò a casa a guardare la TV”.
E ti incammini verso il portone. Ed ecco che dal magazzino, esce lui, ti guarda e ti dice:
“Beh, se vuoi ti porto io a prendere il gelato.” Lo guardi, sorridi, e pensi: magari….
Ma gli rispondi: “Davvero? E viene anche tua moglie?” “No, sono solo, è andata a trovare i suoi genitori, e io la raggiungo la prossima settimana. Sono solo. Ti passo a prendere alle 9?”
Sei presa in contropiede. E adesso? Ma dai, tanto è solo un collega, sei pure ‘amica’ della moglie.
“Va bene. Dove andiamo?” “Beh, possiamo andare a Recco, se ti va. Dai ti passo a prendere sotto casa e poi decidiamo”. “Va bene, alle nove sotto casa, ti ricordi….si, certo, lo sai benissimo. A dopo allora”

Perché vai così veloce stasera? Va beh, devi trovare parcheggio, farti 6 piani di scale, mangiare, farti una doccia, vestirti e truccarti…no niente trucco, fa troppo caldo. E tua madre che continua a chiederti “Ma con chi esci?” Cavolo, ho 24 anni e mi fanno ancora l’interrogatorio… “Ma mamma, con dei colleghi”… e le butti lì due o tre nomi a caso; perché non le dici con chi? Di sicuro ti farebbe un elmetto, perché sa che è sposato… ma tanto per quello che devi fare, dai, lascia perdere, evitiamo le discussioni almeno stasera.
Sono le nove meno un quarto e dalla finestra stai controllando la strada. Ecco forse…no, non è lui. Ma tanto è meglio scendere. Il tempo di arrivare nel portone e vedi la sua macchina. Attraversi di corsa e sali. Perché ti senti a disagio? Eppure non è la prima volta che siete da soli.
“Dai andiamo a Recco, ti va bene?” “Sì va bene. Ma non fai l’autostrada?” “No, facciamo la costiera è meglio, poi è più bella” “Si, certo” (ma è sera!!! mica guardiamo il panorama…).
Allora cominci a parlare di lavoro, dell’ultima assemblea (ricordati, tu sei quella che parla con “quelli dell’officina”….così dicono le tue colleghe!!!) e poi parli dell’ultima partita, tu non eri allo stadio, ma lui ci va sempre. E siete tifosi della stessa squadra…..e poi arriva anche la politica, lo sai siete quasi dalla stessa parte, tu forse un po’ più ‘anarchica’ lui più inquadrato….
Per fortuna, eccoci arrivati, non sapevi più cosa dire. C’è gente sul lungomare, si respira ed ecco la famosa gelateria. “No, dai non ci sediamo, c’è troppo casino, prendiamo il gelato e passeggiamo” ti dice lui. “Ok, per me va bene.” “Come lo vuoi il gelato?” “Stracciatella e fior di latte, e tu come lo prendi?” e lui “Io, tutto al cioccolato”.
Aspetti e guardi il lungomare illuminato e il nuovo porticciolo.
“Ecco il gelato, vieni, andiamo di là”
Lo segui sul lungomare, in mezzo alla gente, continui a parlare, mangiando il gelato. Alla fine vedi che la passeggiata diventa un lungo molo che arriva al centro del golfo. E' quasi mezzanotte, arriva una fresca brezza di mare, e con lei alcuni brividi. Hai lo scialle di seta nella borsa. Ti fermi e lui si ferma con te. Metti lo scialle sulle spalle. Lui te lo aggiusta, con un gesto lieve e gentile. Hai finito il tuo, ma lui non ha ancora terminato quel benedetto gelato al cioccolato. Continui a camminare al suo fianco. In un gesto cameratesco lo prendi sottobraccio. Lui si ferma e sposta la tua mano. Tu lo guardi, non ti sembrava un gesto così intimo, non era tua intenzione. Lui prende la tua mano tra le sue. E poi mette il suo braccio sulle tue spalle, così non avrai freddo. La fine del molo: un lampione più fioco degli altri. Si ferma e posa le mani sul tuo viso e ti guarda: ha l’espressione di un uomo che non sa che cosa otterrà.
Un bacio, una reazione di indifferenza, uno schiaffo ….. E ti bacia. Un bacio al sapore di cioccolato….E tu rispondi al quel bacio come se non aspettassi altro. Non ti chiedi perché. Non vuoi saperlo…. Vuoi solo essere ‘normale’.
E torni con lui alla macchina, e ai primi approcci, con fare da donna, senti la tua voce che dice: “Non mi piace farlo in macchina, preferisco un letto.” E dopo dieci minuti vedi l’insegna del motel.

Tre anni dopo, cerca di trattenerti in macchina e ti chiede: “Ma perché ti sposi?” E tu scappi, sbattendo la portiera della sua macchina. Non sai cosa rispondergli. Hai ancora dentro la tua rabbia!!!

Sei anni dopo, si prende cura di te, sei malata, ti aspetta la mattina alla stazione e ti accompagna la sera, non ti chiede nulla. Solo di essere lì con te.

Sedici anni dopo: è la vigilia di Natale. Si esce prima dal lavoro, dopo la classica bicchierata.
“Vuoi un passaggio? Ti accompagno per un pezzo di strada, ma possiamo anche fermarci a parlare se non hai fretta…. “… “Lo sai che le antiche passioni non si scordano mai. E potresti anche darmi un bacio, e poi ricordati che io e te abbiamo un appuntamento” ….e tu confusa, ricordi.. ricordi che una sera d’estate, sedici anni prima, in auto gli dicevi scherzando: “Forse in una prossima vita, staremo insieme. Oppure, guarda ti do un appuntamento: quando avremo sessant’anni e non faremo più male a nessuno, allora faremo di nuovo l’amore insieme.”

Non avete ancora sessant’anni. Ma lo baci lo stesso. Ti sembra che quei sedici anni di vita non siano mai passati, ritrovi i tuoi 25 anni, le stesse sensazioni, quel nodo allo stomaco, quei campanelli che non ti fanno capire più niente, la stessa euforia, e allora capisci, capisci che cosa ti mancava….

Sono passati altri dieci anni da quella vigilia di Natale. E continui a sapere cosa ti manca: lui….

lunedì, febbraio 20, 2006

Prova di ...inciviltà

La scorsa settimana ho letto su un blog che è l'ora di smetterla di bistrattare questo nostro 'povero paese'. Siamo i dententori della storia del vecchio Continente e in fin dei conti possediamo la maggior parte dei siti di interesse storico/culturale. Dobbiamo fare in modo che i turisti stranieri tornino nel nostro Paese e non alimentare la nostra stessa fuga verso lidi stranieri.
Seppur d'accordo con l'idea di fondo, ho rimarcato la difficoltà già propria della domanda interna di fruizione dei beni, ed è quasi impensabile che gli stranieri riescano dove noi stessi falliamo.
E non ho toccato la nota dolente: la quasi totale mancanza di 'educazione civica' tipicamente italiana, senza distinzione di regione. Per non parlare della politica italiana che non fa propriamente una bella figura...
E come ciliegina sulla torta è arrivata la discussa sentenza della Corte di Cassazione. Con questa credo che abbiamo superato i limiti dell'immaginario, del paradossale.
Ringraziamo quindi per averci di colpo fatto tornare indietro di 60 anni, ai tempi in cui il delitto d'onore non era 'punibile', la donna colpevole di adulterio era passibile di giudizio, ai tempi in cui la patria potestà era affidata solo al padre.


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I versi di un amico

Non so per chi li ha scritti, quando e a chi fossero dedicati.
Sono un inno a non perdere nemmeno un minuto di questa nostra vita e ad assaporarla in tutte le sue sfumature, per noi stessi e per chi ci sta vicino.

Ti auguro tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stessa, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contenta.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perchè te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stessa,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita .


Vorrei che fossero un suo augurio personale a me......


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domenica, febbraio 19, 2006

Da oggi, questo sarà un antro segreto, dove mettere i miei pensieri, un po' a casaccio.
Non vi meravigliate quindi se troverete racconti, poesie, riflessioni di attualità o farneticazioni di una vecchia signora!!!


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